Un Posto al Sole, anticipazioni: Roberto e Marina davanti a una scelta rischiosa
Napoli non dorme mai davvero, ma nelle notti che precedono il 1° dicembre 2025, Palazzo Palladini sembra trattenere il respiro più del solito. Chiara Petrone è in volo verso la città, ignara del fatto che ogni suo passo ridisegnerà alleanze e tradimenti ai Cantieri. Nel suo attico, Roberto Ferri cammina nervoso davanti alle vetrate: ha in mano un dossier su Gennaro Gagliotti, una bomba pronta a esplodere, ma non sa ancora se avrà il coraggio di innescarla. Marina lo osserva in silenzio, un bicchiere di vino stretto tra le dita. Sa che quel “piano contro Gennaro” non è solo una manovra d’affari: è una sfida alla legge, al destino e ai fantasmi che si portano dentro da anni. Ogni sguardo che si scambiano è un accordo non detto, una promessa di cadere insieme se le cose dovessero andare male. Fuori, il mare sembra quieto, ma in quell’appartamento il vento sta già cambiando direzione. A Palazzo Palladini, intanto, Otello e Renato tramano nel loro piccolo: non vogliono perdere Raffaele, non vogliono vederlo scivolare verso la pensione come se fosse un addio definitivo alla vita. Ma nessuno di loro può immaginare che, mentre si preoccupano della portineria, qualcosa di molto più grande rischia di travolgere tutti.
Il 2 dicembre, il fragile castello di strategie costruito da Ferri e Marina comincia a incrinarsi. Roberto scopre che Gennaro ha ancora risorse, appoggi, forse persino complici insospettabili tra i corridoi dei Cantieri. Non è l’avversario già sconfitto che aveva immaginato, è una vipera che sa quando restare immobile e quando colpire. In un ufficio vuoto, con le luci al neon che gettano ombre dure sui loro volti, Roberto spinge Marina verso una scelta che lei teme più di qualsiasi tribunale: rischiare tutto, anche se le probabilità di successo sono confuse come i riflessi nel vetro del porto. «Se non lo fermiamo adesso, distruggerà noi prima che noi distruggiamo lui», sussurra, e nella sua voce c’è più paura che rabbia. Marina chiude gli occhi un istante, rivedendo Alice, le loro ferite mai rimarginate, il peso di ogni compromesso fatto “per il bene della famiglia”. Sa che ogni nuova mossa contro Gennaro può trascinare la figlia in un baratro ancora più profondo. In sottofondo, Napoli vive la sua quotidianità rumorosa, ma per loro il tempo si restringe in una stanza, in una decisione che non ammette ritorni. E mentre Renato escogita un bizzarro piano con Otello per legare Raffaele ancora al suo posto, qualcosa sfugge al controllo: il tentativo bonario si trasforma in un boomerang emotivo, facendo emergere vecchie incomprensioni e ferite mai del tutto guarite.
Il giorno dopo, il 3 dicembre, la resa dei conti ai Cantieri con Chiara Petrone lascia dietro di sé una scia di conseguenze che nessuno può ignorare. Chiara arriva con l’aria di chi ha imparato a sorridere anche davanti al fuoco, ma le sue domande tagliano più di qualsiasi contratto. Durante la riunione, sonda i numeri, studia i comportamenti, e soprattutto osserva Gennaro con una lucidità glaciale che lo spiazza. Lui si aspettava una giovane donna da manipolare, trova invece un’avversaria che non si lascia ammaliare né intimorire. La tensione cresce quando il dialogo si sposta dal bilancio economico ai conti morali: Ferri e Marina percepiscono che ogni parola potrebbe tradirli, ogni esitazione potrebbe far intuire il loro piano segreto. Tornati a casa, sono costretti ad affrontare l’eco di quella riunione anche tra le mura domestiche. La famiglia ne esce scossa: i nervi sono tesi, le crepe nei rapporti si allargano. Marina avverte un gelo sottile insinuarsi nel rapporto con Alice, come se la ragazza intuisse che c’è qualcosa di non detto, di pericoloso, che aleggia sopra di loro. In parallelo, Guido e Mariella si ritrovano a gestire Bice e Cotugno, trasformatisi in improbabili complici dal potenziale esplosivo, mentre Raffaele e Renato, tra battute e silenzi ostinati, cercano di tenere in piedi un’amicizia messa alla prova dall’idea stessa del cambiamento.
Il 4 dicembre, Palazzo Palladini vibra di un’agitazione quasi tangibile: si parla del futuro portiere come se fosse una questione di Stato, ma dietro la scelta del successore di Raffaele si nascondono paure, ambizioni, sensi di colpa. Renato si isola, si chiude nel suo orgoglio ferito, sentendosi escluso da un’epoca che sta finendo senza chiedergli il permesso. Mentre tutti discutono, sussurrano, sperano, Filippo riceve una proposta professionale da Chiara che potrebbe strappare un altro pezzo di equilibrio alla famiglia. Al centro di questo vortice, Marina precipita in una crisi profonda per quanto accaduto ad Alice: ogni notizia, ogni sguardo della figlia le appare come un processo silenzioso in cui lei è sempre l’imputata. Si chiede se il piano ordito con Roberto contro Gennaro non abbia, in qualche modo, scatenato un domino di eventi che ora non riesce più a fermare. Bice, nel frattempo, sogna di trovare un finanziatore facoltoso, giocando con il denaro e con le persone come fossero pedine su una scacchiera personale. A qualche isolato di distanza, Eduardo guarda Nunzia e Clara con la consapevolezza dolorosa di non poter dare loro la vita che desidera. È un uomo intrappolato tra l’amore e l’impotenza, e proprio questa frustrazione lo sospinge verso il bordo di un errore gravissimo, un gesto che potrebbe marchiare per sempre il suo nome e quello di chi ama.
Il 5 dicembre arriva, ma non ha nulla del venerdì leggero che molti si aspettano. Nei corridoi di Palazzo Palladini si allestisce il presepe, una tradizione che per Raffaele diventa un rito d’addio. Ogni statuina posata è un saluto muto alle stagioni passate, a tutte le notti in cui è stato il custode non solo del palazzo, ma delle fragilità di chi lo abita. Mentre lui sistema il pastore, la Madonna, il Bambinello, le mani gli tremano appena: è la paura di lasciare andare, ma anche il bisogno di concedersi finalmente il diritto a un nuovo inizio. In quell’atmosfera sospesa, Bice insiste con Cotugno perché le ceda il denaro necessario a incastrare Troncone, trascinandolo in una trama che ha il sapore della truffa e dell’ossessione. Ogni personaggio, in questa settimana, sembra trovarsi davanti a un bivio: Roberto e Marina tra il proteggere la famiglia e cadere nel baratro delle loro stesse macchinazioni, Chiara tra la lealtà e il potere, Eduardo tra la redenzione e la rovina, Raffaele tra l’addio e la paura di essere dimenticato. E mentre il presepe prende forma, come una metafora amara di un’armonia apparente, aleggiano domande senza risposta: quanto lontano sono disposti a spingersi Marina e Ferri per fermare Gennaro? Chi pagherà davvero il prezzo delle loro scelte rischiose? Se vuoi, posso trasformare queste anticipazioni in un nuovo capitolo ancora più oscuro, immaginando cosa accadrà dopo il 5 dicembre e spingendo i personaggi oltre il limite delle loro certezze.