SCOPERTA SCONVOLGENTE A “LA PROMESSA”: LA VERA MADRE DI SANTOS È LEI!

Il 2025 si presenta per l’Italia come un anno di profonde contraddizioni e scelte strategiche non più rimandabili. Stretto tra l’urgenza di rispettare le scadenze del PNRR e la necessità di affrontare una competizione globale sempre più agguerrita, il Paese è chiamato a definire il proprio ruolo nel nuovo ordine economico e geopolitico, con due settori in particolare sotto la lente di ingrandimento: la transizione industriale all’elettrico e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA).

La Crisi dell’Automotive: Il Rischio di Dimezzare l’Industria
Il settore dell’automotive in Italia vive una fase critica, un vero e proprio bivio tra il declino produttivo e la riqualificazione tecnologica. L’industria, pilastro storico dell’economia nazionale, è esposta in modo drammatico alla transizione energetica imposta dall’Unione Europea, che mira al phase-out dei motori a combustione.

I dati sono allarmanti: in assenza di politiche di transizione elettrica efficaci e incisive, studi recenti prevedono che la produzione del settore auto italiano potrebbe essere più che dimezzata entro il 2030. Questo scenario comporterebbe la perdita di oltre 66.000 posti di lavoro, con un impatto devastante soprattutto sulla filiera della componentistica. Le imprese del settore, in particolare in regioni come il Piemonte, registrano già segnali di contrazione del fatturato e degli addetti.

Freni e Acceleratori della Transizione
L’Italia, pur mostrando un’alta sensibilità ambientale da parte dei consumatori, registra un ritardo significativo nella diffusione dell’auto elettrica (BEV), che si attesta intorno al 5% del mercato totale. I freni sono molteplici e strutturali:

Costo Elevato: Il prezzo di acquisto rimane la principale barriera per oltre un terzo degli italiani.

Infrastrutture Inadeguate: La carenza di colonnine di ricarica capillari genera la temuta range anxiety e scoraggia l’acquisto.

Instabilità degli Incentivi: La politica degli incentivi è stata intermittente, rendendo difficile la pianificazione sia per i consumatori che per le case produttrici.

La sfida per il Governo è rendere la transizione sostenibile, accessibile e desiderabile. Senza un Piano Industriale Nazionale che sostenga la ricerca, lo sviluppo e la localizzazione della filiera delle batterie e dell’elettronica di potenza, l’Italia rischia di diventare un mero mercato di sbocco per veicoli prodotti altrove, con gravi conseguenze sulla sua sovranità industriale.

L’Intelligenza Artificiale: L’AI Act e la Sfida Etica
In parallelo alla rivoluzione verde, l’Italia è investita in pieno dalla rivoluzione digitale guidata dall’Intelligenza Artificiale (IA). Nel 2025, l’Italia ha recepito i principi dell’AI Act europeo, il primo quadro normativo completo al mondo per la regolamentazione dell’IA. Questa legge non è solo un insieme di regole tecniche, ma un cambiamento di scenario etico e sociale.

Centralità Umana e Tutela del Lavoro
L’AI Act stabilisce un approccio basato sul rischio, ponendo la centralità della persona come principio fondamentale. Ciò significa che l’IA non può sostituire il giudizio umano in ambiti delicati come la sanità, la giustizia e la pubblica amministrazione.

Per l’industria italiana (Manifatturiero 4.0, Made in Italy), l’IA rappresenta un’opportunità di automazione e ottimizzazione dei processi per recuperare produttività. Tuttavia, le aziende devono affrontare sfide immediate:

Cybersecurity: L’accelerazione dell’IA rende i sistemi più vulnerabili a phishing e deepfake, aumentando la necessità di investimenti in sicurezza guidata dall’IA (Cybersecurity-by-AI).

Gap di Competenze: La carenza di talenti in IA, cloud e cybersecurity rimane elevata. Servono programmi urgenti di reskilling e academy interne per formare i manager e i tecnici del futuro.

Il successo dell’IA in Italia dipenderà dalla capacità di umanizzare la tecnologia, garantendo che l’innovazione sia accompagnata da equità, trasparenza e inclusione, senza creare nuove barriere per i lavoratori più fragili.

Il Ruolo Geopolitico e la Velocità del PNRR
A completare il quadro delle sfide, l’Italia deve consolidare il proprio ruolo sullo scacchiere geopolitico e accelerare sulle riforme interne promesse dal PNRR.

Proiezione Internazionale e Piano Mattei
Come ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente, l’Italia sta intensificando la propria proiezione internazionale. L’impegno nelle missioni multilaterali (ONU, NATO, UE) è confermato, con un focus strategico sul fianco Est dell’Alleanza (sostegno all’Ucraina) e sul Mediterraneo. L’Italia è in prima linea per garantire la libertà dei traffici marittimi con missioni navali come ASPIDES nel Mar Rosso. La diplomazia italiana punta a una strategia euro-africana (il cosiddetto Piano Mattei), cercando di porsi come guida nella cooperazione e nello sviluppo sostenibile del continente africano, fondamentale per la stabilità e per la sicurezza energetica europea.

Riforme e Pagamenti PA: I Target PNRR
Internamente, l’accelerazione del PNRR rimane l’imperativo categorico. Il 2025 è l’anno in cui si concentrerà la maggior parte della spesa (si stimano 56 miliardi di euro di spesa aggiuntiva). Un obiettivo cruciale riguarda la Pubblica Amministrazione (PA) e la Giustizia:

Tempi di Pagamento PA: Nonostante i target sul tempo medio ponderato per i pagamenti centrali, regionali e locali siano stati formalmente raggiunti, la PA deve consolidare questi risultati per liberare liquidità a favore delle imprese, specialmente le PMI.

Giustizia: La digitalizzazione del processo civile e penale e il rafforzamento dell’Ufficio per il Processo sono essenziali per ridurre i tempi di disposition time, storicamente un freno agli investimenti stranieri.

In conclusione, l’Italia del 2025 è chiamata a una convergenza di volontà politica, investimenti mirati e riforme strutturali. Il futuro non è scritto, ma dipende interamente dalla capacità del Paese di superare le sue inerzie, trasformando le minacce (come la crisi automotive) in opportunità (come il Made in Italy tecnologico) e adottando una visione di lungo periodo guidata dai principi dell’innovazione responsabile e della solidarietà geopolitica.

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